Noleggio barche a Ponza

Vera e propria meraviglia del centro Mediterraneo, le Isole Pontine sono la meta ideale per una vacanza in barca. Grazie anche alla capacità di soddisfare sia chi preferisce destinazioni con panorami mozzafiato senza dover rinunciare a servizi e comodità sia chi, invece, predilige “oasi” selvagge e meno turistiche. Affidarsi a Equinoxe Yachts per il noleggio barche a Ponza e nelle altre isole dell’arcipelago significa garanzia di imbarcazioni di qualità ed equipaggio serio e competente che propone soluzioni mai banali.

Ponza, Palmarola, Zannone, Gavi, Ventotene e Santo Stefano. Sono le sei isole che formano l’arcipelago delle Isole Pontine, un tempo meta di appannaggio di un turismo locale, proveniente soprattutto da Lazio e Campania, ma ora sempre più conosciute e apprezzate in tutta Italia e all’estero. Del resto, la conformazione e l’identità di ognuna di loro, così forte e diversa da isola a isola, ne fanno polo d’attrazione per gli amanti del charter. Il noleggio barche a Ponza e nell’arcipelago è la giusta soluzione per fare il pieno di bellezza, natura e relax con una crociera in perfetto Italian style.

Equinoxe Yachts mette a disposizione quattro imbarcazioni che sono tra i fiori all’occhiello della sua flotta – Resilience, Persistence, Noi Toy e Myra – che, grazie alla competenza di comandanti ed equipaggi, vi porteranno a scoprire i segreti di questa magnifica zona, regalandovi ricordi indelebili da collezionare. Come racconta Francesco C., cliente di Equinoxe: «La navigazione è semplice per la quantità di ridossi e baie disponibili e la natura è sorprendente: il panorama cambia miglio dopo miglio. Nella parte settentrionale dell’arcipelago, fino al passaggio tra Ponza e Gavi, la costa è più frastagliata ma, man a mano che si procede verso sud, lo scenario si modifica, lasciando spazio a paesaggi variopinti. La grande sorpresa è stata Palmarola, perla del Tirreno con una vegetazione selvaggia e rigogliosa: abitata solo in estate, e forse per questo tanto affascinante: è un susseguirsi di faraglioni, calette e baie dalle acque cristalline. Molto particolari le case-grotta, tipiche abitazioni scavate nella roccia dove nei mesi estivi si ritirano i ponzesi in fuga dalla loro caotica isola. Altrettanto bella Ventotene, dall’aspetto brullo, con il porto romano scavato nel tufo e le spiagge scure di origine vulcanica. E, infine, la magia di Santo Stefano, più che un’isola un grosso scoglio su sui sorge il famoso penitenziario, ormai abbandonato, che vale sicuramente una visita, durante la quale il comandante di Myra, Massimo Marci, potrà raccontarvi le storie degli uomini che vi sono stati rinchiusi».

IL FASCINO DEL CIRCEO
Le isole di Gavi, Palmarola e Zannone fanno parte del Parco nazionale del Circeo, vero e proprio paradiso protetto che in pochi chilometri quadrati concentra un’ampia varietà morfologica: grotte marine, foreste di macchia mediterranea, laghi costieri e dune di sabbia che ospitano diversi mammiferi e soprattutto numerose specie di uccelli, che qui nidificano o che sorvolano la zona durante le migrazioni.
Zannone, in particolare, ne è l’appendice peninsulare sin dal 1979 e grazie a ciò ha potuto preservare la folta e rigogliosa vegetazione che la caratterizza, ricca di lecci che ospitano numerose specie di uccelli, oltre a una colonia di mufloni, introdotta negli Anni 20 dalla Sardegna e ora specie protetta.
Su quest’isola, così come anche a Palmarola e Gavi, non si può che rimanere affascinati dalle forme e dai colori della flora: abbondano ginestre, mirto, erica arborea e olivastro. Se siete amanti del trekking, vale la pena anche una passeggiata nel’entroterra durante la quale, mentre si sale lungo i versanti, si incontrano anche corbezzoli e lecci.
La rigogliosità della superficie emersa si riflette anche nel mondo sottomarino: le pareti dei fondali, infatti, sono coperte da fitte selve di gorgonie, che ospitano colorate specie di pesci. Il tutto rigorosamente protetto.
Ma oltre a chi ama la natura e lo sport, il Parco nazionale del Circeo affascina e attrae a sé anche gli appassionati di storia e archeologia: Zannone era luogo di insediamento sin dall’epoca preistorica; dal XIII secolo, inoltre, i frati benedettini e poi i cistercensi si stabilirono nel convento di Santo Spirito, di cui si possono ancora ammirare i resti.

LE SPIAGGE DA NON PERDERE
Le Pontine sono senz’altro tra le isole più selvagge del Tirreno, ma va fatta una distinzione tra isola e isola. Ponza è la più turistica, con una vera e propria anima vip: è molto frequentata, infatti, dal jet set internazionale che ama fare shopping nei negozietti tradizionali e frequentare i tanti bar e ristoranti del paese. Il suo mare turchese e molto pescoso è molto apprezzato anche dai sub, che arrivano apposta per immergersi nelle grotte dello Scoglio della Botte e alle Formiche, un gruppo di scogli che affiorano dall’acqua con canaloni a 30 metri di profondità e un gradone che invece raggiunge oltre i 50 metri e che è abitato dalla gorgonia rossa e da murene e cernie. Qui la spiaggia più famosa, e anche la più affollata, è la piccola Chiaia di Luna, circondata da un’alta scogliera a picco sul mare e godibile meglio dal mare che da terra, data la fragilità delle scogliere che la sovrastano (l’accesso è consentito in zone limitate da terra). Da non perdere Cala Fonte dalla suggestiva forma a mezzaluna che, con la sua sabbia fine e l’acqua color smeraldo, è da sempre il gioiello di Ponza; un tempo ospitava un porticciolo rifugio per i pescatori del posto e, nell’Ottocento, nella rocce venivano scavate pozze usate come vivaio per le aragoste. Molto belle anche la Scogliera e i romantici Faraglioni di Lucia Rosa, il cui nome è legato a una tragica storia d’amore che ha avuto come sfortunata protagonista una ragazza, Lucia Rosa appunto, che si buttò dagli scogli perché ostacolata nel suo desiderio di sposare l’amato.
Turismo completamente diverso quello che vive Ventotene, frequentata soprattutto dagli amanti del relax e delle immersioni: il contrasto tra la sabbia lavica nera e l’acqua turchese ne fa uno degli spot più suggestivi anche per la fotografia subacquea, come Punta Pascone, ma sono incantevoli e molto tranquille anche Calarossano, Parata Grande e Cala Nave. I fondali più belli, comunque, si trovano a ponente, all’interno dell’area marina protetta.
Palmarola, considerata una delle isole più belle al mondo, è una riserva naturale incontaminata, conosciuta anche con il nome di Forcina, a causa della sua forma. L’unico approdo è a Cala del Porto, dove si trova anche una splendida spiaggia di ciottoli e sabbia protetta dall’alto Faraglione di San Silverio.

ISOLE LEGGENDARIE
Anche Omero fu sensibile al fascino di questi luoghi e in particolare di Ponza, che nell’Odissea denominò Eea, nome che alcuni legano alla divinità greca Eos (Aurora) che, si narra, qui dimorasse e diede luce ai venti che regnano sull’isola. Una versione della storia narra che proprio qui il mitico scrittore greco, dopo la caduta di Troia, fece approdare Ulisse e i suoi compagni, trasformati in porci da Circe che vi abitava. L’isola fu per mesi la dimora della maga e del suo amante Ulisse, che poi riuscì a scappare per rientrare a Itaca, salvo poi tonarvi di nuovo – come una leggenda locale vuole – spinto dall’amore per Circe, che lo imprigionò nella sua grotta per il resto della sua vita. Sull’isola, infatti, si trova la Grotta di Ulisse, punto di incontro di molti innamorati, poiché si dice che gli amori qui dichiarati vengano sigillati per l’eternità.
Ma non si trovano solo tracce di leggende in queste isole: anche la Storia ha lasciato le sue impronte. A Ponza si trovano i resti di una villa romana, di cisterne e dell’acquedotto dell’epoca, oltre alle necropoli paleocristiane nei pressi di Bagno Vecchio, nella zona orientale dell’isola.
A Santo Stefano, invece, si trova il famoso carcere, ora in disuso, che risale all’epoca della colonizzazione borbonica dell’arcipelago. La curiosa forma, che dà l’idea di un vero e proprio arroccamento, rispondeva a varie esigenze: in primis, obbligare i reclusi a guardare solo verso l’interno e poi permettere ai pochi sorveglianti, che stavano al centro, di controllare in contemporanea tutte le celle. Fu luogo di detenzione di famosi personaggi, dall’anarchico Gaetano Bresci – che nel 1900 uccise a Monza re Umberto I – a Sandro Pertini, oppositore del regime fascista. Altri antifasciti furono confinati sulla vicina Ventotene, tra cui Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi che nel 1941 scrissero il Manifesto di Ventotene, chiedendo l’unione dei paesi europei. Il resto è noto.

 

Richiesta informazioni